L’unica persona che sei destinato a diventare è la persona che decidi di essere.
Ralph Waldo Emerson
Non ricordo da quanto tempo non scrivo più per il blog. Ma questa notte ho fatto un sogno, che è come se mi avesse catapultato all’indietro nel tempo.
Ti è mai capitato? Ho rivissuto situazioni e persone del passato che non mi facevano sentire felice e me ne rendevo conto, ma contestualmente mi rendevo anche conto che quel contesto professionale era un privilegio e quindi sono rimasta li finché ho sentito dentro di me più forte il grido di malessere.
Questa mattina però, al mio risveglio, ho acquisito una rinnovata consapevolezza, di chi sono oggi, di cosa sono riuscita a realizzare grazie ai miei sacrifici e alla mia forza interiore.
Ed è questo il motivo per cui scrivo qui oggi, dopo anni di silenzio nel blog. Ho chiacchierato moltissimo nei vari workshop e corsi di formazione tenuti in questi anni che hanno accompagnato la crescita della mia attività. Sapevo sin dall’inizio cosa volevo raggiungere e mi ci sono messa a testa bassa.
Ho imparato una cosa da mia madre, di cui però mi sono resa conto da poco: mai lamentarsi…
Ed è così che si diventa resilienti, senza piangersi addosso, nonostante le difficoltà che la vita inesorabilmente ci pone di fronte.
Perdonatemi gli errori di ortografia, di refusi nel testo, non starò qui a fare controlli di battitura, non passerò i testi ai miei editor per questi contenuti.
Mi piacerebbe che il Blog tornasse ad essere un luogo intimo dove racontare alcune cose che in un post sarebbero troppo lunghe e che dal vivo probabilmente non riuscirei a raccontare.
Vorrei con questo appuntamento qui con le mie “Pillole di felicità” inaugurare una nuova rubrica, grazie alla quale io possa raccontare con semplicità e dalla Francesca non architetto, non mamma, non formatrice, ma dalla Francesca combattente, quella che non si blocca di fonte alle difficoltà ma che cerca sempre il modo di affrontarle e di uscirne vincitrice.
In questo periodo di grande movimentazione social, dove i video ormai hanno preso il sopravvento e la velocità diventa la chiave per tutto, personalmente sento la necessità di riprendere dei momenti più introspettivi che solo la scrittura mi ha offerto in questi anni.
Così ho pensato di ricominciare a scrivere piccoli pensieri, ricordi, emozioni, ma tutti legati da un filo rosso conduttore: di come io abbia affrontato e reagito alle avversità perchè non possiamo evitarle ma possiamo controllare come queste influenzino la nostra realtà.
Che ne pensi ? Ti piace l’idea?
Scrivimelo nei commenti così che possa trovare motivazione per portare avanti questa nuova idea !
Con affetto pazzurdo,
Francesca